Da Punta Penna Grossa la splendida spiaggia di Torre Guaceto, diparte una strada che percorrendo la ciclovia degli ulivi secolari raggiunge Serranova, una frazione del comune di Carovigno inaugurata nel 1956 dall’allora Ministro dell’agricoltura quale borgata della Riforma fondiaria.
Ai margini del Borgo vi è il Castello, un tempo residenza estiva dei principi Dentice di Frasso di San Vito dei Normanni.
Secondo una teoria, il nome del castello deriverebbe dall’antico feudatario il barone Ottavio Serra. Alcune testimonianze, riporterebbero la Masseria che oggi si chiama Serranova come la Difesa del Palombaro. Nel 1382 il Principe di Taranto Raimondo del Balzo Orsini divenne proprietario del luogo e nell’inventario dei beni del 1396 si cita una masseria, c.d. del Palombaro. È da allora che l’attuale Serranova diventa territorio annesso al feudo di Carovigno.
Il principe Raimondo del Balzo Orsini morì nel 1407, lasciando tutti i beni alla moglie, la Regina Maria d’Enghien, Contessa di Lecce. In seguito a trasferimenti la proprietà pervenne nel 1629, ad Ottavio Serra, il quale edificò il castello e fece costruire un piccolo villaggio. Da questo momento la masseria prese il nome del borgo: Serranova.
Il Castello di Serranova negli anni fu oggetto di successive alienazioni sino al 1904 quando pervenne al Conte Alfredo Dentice di Frasso.
L’accesso al castello era possibile tramite l’abbassamento di un ponte levatoio che metteva in comunicazione la torre con una scala ricavata su di un fabbricato indipendente dalla cinta muraria.
Un parapetto a mezzo busto, montato sullo spigolo dei beccatelli, servito da un sistema di feritoie, permetteva l’osservazione delle zone che si estendono dalla marina sino alla masseria. Dei 116 beccatelli che lo sostengono, i quattro angoli sono decorati e fungono da doccioni.
La cappella
Particolare del complesso è la cappella del XVII secolo che si trova nel castello, costituita da una navata con tre altari in uno dei quali è conservato il “Crocifisso di Serranova”, in legno del 1700 al quale vengono attribuiti poteri miracolosi. La leggenda vuole che sarebbe giunto da una imbarcazione il cui equipaggio, salvatosi da un temporale sulla costa di Torre Guaceto, volle fare dono alla cappella di Serranova come voto per la grazia.
Ebbene, ai primi di maggio, le porte del Castello si aprono al pubblico ed il crocifisso di Serranova è portato in processione per scongiurare eventi calamitosi, un’occasione da non perdere.